La demolizione della vela verde di Scampia

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180 giorni per demolire la Vela A di Scampia, ribattezzata Vela Verde. Aperto il cantiere di demolizione del primo dei quattro palazzoni rimasti nell’area più nota e degradata d’Italia dopo che tra gli anni 1995 e 2003 altre tre vele erano state abbattute pezzo dopo pezzo. Si inizierà con l’operazione di bonifica dei rifiuti speciali che verranno portati in discarica per poi continuare con la “demolizione controllata” ossia con l’abbattimento progressivo, dall’alto verso il basso, realizzato mediante l’utilizzo di mezzi meccanici.
La Direzione dei lavori è affidata all’ing. Nicola Salzano de Luna, direttore tecnico della società Servizi Integrati, che insieme a 3TI Progetti Italia è anche autore della progettazione esecutiva e responsabile del coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione.
Il progetto complessivo prevede l’abbattimento anche della Vela C (Gialla) e della Vela D (Rossa), mentre la Vela B (Celeste), grazie a un profondo restyling, sarà trasformata dapprima in alloggi residenziali e successivamente in sede della Città metropolitana. Il progetto rappresenta il primo tassello di un programma più ampio - denominato Restart Scampia - che ha come obiettivo la riqualificazione dell'intero territorio periferico di Scampia e prevede la realizzazione del polo della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Federico II, insediamenti per la produzione di beni e servizi, strutture commerciali, culturali, per il tempo libero e lo spettacolo, e nuova edilizia residenziale sociale, dove trasferire gli abitanti degli edifici già demoliti e da demolire.
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