Scuole in sicurezza
Oltre nove miliardi per l'edilizia scolastica di cui 4,7 assegnati agli Enti locali per interventi su scuole già individuate. 7.235 cantieri aperti in tutta Italia, 5.659 conclusi, 303 nuove scuole finanziate, di cui 209 già realizzate. Altri 780 cantieri chiuderanno entro il 2017. Sono i numeri presentati a fine luglio, nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi, dalla Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Maria Elena Boschi, dalla Ministra dell'Istruzione, Università e Ricerca Valeria Fedeli e dalla Coordinatrice della Struttura di Missione per la Riqualificazione dell'Edilizia Scolastica, Laura Galimberti.
Il primo annuncio era stato fatto dall’allora Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nel febbraio del 2014, in occasione del discorso di fiducia delle Camere. Poi nei mesi successivi una serie di comunicati e interventi nelle sedi istituzionali. Finalmente a inizio luglio 2015 la parola definitiva: il Piano di edilizia scolastica era partito. Anche se con investimenti inferiori alle stime iniziali, il finanziamento pari a oltre un miliardo di euro coinvolge complessivamente 20.854 edifici scolastici.
Specializzata aveva aperto il focus “Scuole in Sicurezza” fin dal mese di aprile 2014: un’analisi approfondita condotta con rigore raccogliendo e analizzando i dati per offrire al mercato di riferimento (produttori di sistemi tecnologici, progettisti e imprese) un quadro preciso.
Oggi siamo in grado di fare il punto della situazione, con gli ultimi dati diffusi durante la conferenza stampa “ Edilizia scolastica 2014 – 2018” del 18 luglio.
La situazione di partenza
Il Miur ha completato l’indagine sul patrimonio immobiliare scolastico pubblicati sull’Anagrafe dell’Edilizia Scolastica, a vent’anni dall’entrata in vigore della legge n. 23 del 1996 che l’aveva istituita, con 42.292 edifici scolastici censiti, di cui 33.825 risultati attivi, cioè adibiti ad ospitare attività connesse con la vita scolastica. Il 55% è stato costruito prima del 1976, il 70% appositamente per uso scolastico. Negli scorsi mesi le Regioni hanno trasmesso al Ministero i dati relativi allo stato di salute delle scuole che serviranno per una sempre migliore programmazione degli interventi in materia di edilizia scolastica.
Nel 77% dei casi, si evince dall’Anagrafe, gli edifici scolastici sono di proprietà dei Comuni, mentre nel 9% appartengono alle Province. Un 2% è riconducibile ad altri Enti pubblici e una percentuale uguale a società o persone private. L’Anagrafe fornisce anche dati relativi alla mobilità, alla sostenibilità ambientale e alla qualità delle infrastrutture degli istituti che, ad esempio, nel 63% dei casi dispongono del servizio di scuolabus e nel 40% del trasporto per alunni disabili. Il 71% degli edifici scolastici ha poi preso degli accorgimenti per superare le barriere architettoniche – accesso con rampe, porte di larghezza minima di 0,90 m o servizi igienici per disabili; mentre nel 58% dei casi hanno individuato soluzioni per ridurre i consumi energetici, attraverso zonizzazione dell’impianto termico (64%), vetri doppi (62%), pannelli solari (46%). Quanto alle condizioni di sicurezza, oltre il 70% delle scuole è in possesso del documento di valutazione del rischio (72%) e di un Piano di emergenza (73%). Il 39% è in possesso del certificato di agibilità/abitabilità. Al riguardo è da ricordare che il 50% degli edifici scolastici è stato costruito prima del 1971, anno di entrata in vigore della normativa che rende obbligatorio il certificato di collaudo statico. L’agibilità, dunque, va confrontata con tale dato e con gli ulteriori adempimenti previsti dalla normativa vigente.
Il punto della situazione
A fine luglio
Maria Elena Boschi, sottosegretario alla presidenza del consiglio, ha ricordato durante la presentazione che “dal 2014 a oggi sono stati stanziati 9,5 miliardi” per l’edilizia scolastica. “Sono stati aperti oltre 7.235 cantieri, di questi 5.659 sono già chiusi e da qui a fine 2017 ne verranno chiusi altri 780. Inoltre sono state finanziate 303 nuove scuole e 209 sono state già realizzate”.
Il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli ha inoltre aggiunto “Quello che è avvenuto negli ultimi tre anni sulla scuola non è mai accaduto prima. Da parte del Governo c'è stato un intervento a 360 gradi, una scelta importante fatta dal Paese» ha messo in evidenza la ministra, ricordando che «è stato riattivato, dopo 20 anni, l'Osservatorio sull'edilizia, che sarà messo online l'elenco dei responsabili sicurezza delle scuole e che si sta andando verso un fascicolo elettronico per ogni edificio scolastico. Stiamo investendo sulla sicurezza degli edifici, ma anche sulla creazione di ambienti di apprendimento innovativi, perché gli elementi architettonici influiscono sullo stare bene a scuola. Rispetto al passato c’è stata una decisa inversione di rotta - prosegue - non soltanto in termini di risorse, ma anche di governance: stanziare fondi non basta, bisogna governare il processo di spesa, renderlo efficiente, avere a disposizione dati aggiornati per individuare le priorità.”
Le risorse
I dati del Miur mostrano che, negli ultimi 20 anni, gli stanziamenti per l’edilizia scolastica sono stati piuttosto bassi. Dal 1996 al 2012 la cifra media si è aggirata intorno ai 250 milioni di euro, tranne un picco nel 2004 che ha sfiorato i 500 milioni. Un incremento significativo si è raggiunto nel 2014 con un investimento che ha superato il miliardo di euro, fino a raggiungere i 2,5 miliardi nel 2017, importo che è stato confermato anche per il 2018.
Altri 2,6 miliardi degli oltre 9 stanziati sono stati messi in moto fra fine luglio e agosto per la realizzazione dei prossimi passi in agenda:
- 26,4 milioni destinati agli interventi di adeguamento sismico degli edifici scolastici (20 luglio firma decreto);
- 10 milioni per il ripristino delle funzionalità delle scuole nelle aree colpite dal sisma (28 luglio firma del decreto);
- 20 milioni per 8 nuove scuole da realizzare con modalità di finanziamento e costruzione innovative.
"In questo - specifica la ministra Fedeli - siamo stati aiutati da Renzo Piano che ha progettato un prototipo di scuola e da Mario Cucinella che ha partecipato al progetto di una scuola ideata insieme agli studenti" (25 luglio firma decreto);
- 150 milioni saranno destinati ai poli per l'infanzia (27 luglio firma decreto);
- 1,7 miliardi per la nuova programmazione unica nazionale 2018-2020, sempre in merito agli interventi di edilizia scolastica (28 luglio proposta di decreto interministeriale);
- 321 milioni per interventi di adeguamento sismico e messa in sicurezza a seguito delle indagini diagnostiche per le Province e le Città metropolitane (31 luglio firma del decreto);
- 350 milioni per adeguamento sismico, messa in sicurezza, antincendio e conseguimento dell'agibilità in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia (9 agosto pubblicazione);
-100 milioni sono destinati per le indagini di vulnerabilità sismica degli edifici (2 agosto firma della convenzione) e 6 milioni per le indagini diagnostiche sui solai e sui controsoffitti, per prevenire fenomeni di crollo (7 agosto firma del decreto).
Il piano BEI
Il piano del Governo italiano per la riqualificazione dell’edilizia scolastica si contraddistingue principalmente per due qualità rilevanti: l’entità delle risorse destinate e la minuziosa procedura di monitoraggio garante di trasparenza e rispetto dei parametri europei.
Per quanto riguarda le risorse, l'Esecutivo ha messo in campo sette miliardi di euro e di questi ben 1,3 costituiscono il "Piano Bei", si tratta di mutui contratti per conto dello Stato da parte delle regioni per quanto riguarda l’edilizia scolastica, le cui rate di ammortamento vengono coperte dallo Stato e le cui risorse sono messe a disposizione da parte della Banca Europea degli Investimenti.
Per il monitoraggio poi, il Miur e la Struttura di Missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri per la riqualificazione dell’edilizia scolastica, hanno attuato, in un'ottica di trasparenza per gli Enti locali e i cittadini, una prassi chiara e comprensibile, approfondita con tutti i parametri europei.
Un modello che può fare scuola nei Paesi membri dell’Unione Europea e che per questo è stato preso come modello dalla Banca Europea degli investimenti e presentato, da una delegazione di Palazzo Chigi e MIUR , il 6 aprile 2017 presso la sede della BEI a Lussemburgo.
Coinvolte nel "Piano BEI", le operazioni #scuolenuove, #scuoleinnovative, #scuolesicure e il cosiddetto "Decreto Mutui": che da sole hanno permesso di attivare oltre 4.000 cantieri in tutta Italia.
Il costante monitoraggio del MIUR, tramite i nuovi sistemi informativi online, ha permesso l'erogazione delle risorse a stato di avanzamento dei lavori (SAL), garantendo l'effettiva efficacia e spesso una maggiore rapidità degli stessi interventi. Anche i ribassi d'asta sono stati recuperati e hanno permesso lo scorrimento delle graduatorie.
La mappatura dei cantieri confluisce nel Webgis - piattaforma online a cui si accede tramite l'indirizzo www.cantieriscuole.it - che punta a mettere nero su bianco il lavoro del Governo sull'edilizia scolastica. Un' opera collettiva, condivisa con le Regioni e con i Ministeri e che coinvolge in cooperazione applicativa anche l'Anagrafe per l'Edilizia Scolastica. Il Piano Bei è un vero modello di collaborazione e sinergia, esempio di quella Europa che trae forza dall'unione di competenze diverse che puntano ad un traguardo comune.
"Dopo anni di mancate risposte strutturali sull'edilizia scolastica siamo particolarmente orgogliosi oggi di vedere raggiunto questo risultato: portiamo in Europa il nostro sistema di monitoraggio che in questi anni ci ha consentito di tenere costantemente sotto controllo lo stato di avviamento e conclusione dei cantieri. Per una maggiore efficienza e velocità degli interventi", dichiara Vito De Filippo, sottosegretario all'Istruzione, con delega all'edilizia.
"Siamo orgogliosi di poter presentare il grande lavoro comune con il MIUR presso una delle sedi più prestigiose in Europa. La nostra è un'azione costante, direi quotidiana, che dal 2014 conduciamo con l'obiettivo di riqualificare e mettere in sicurezza gli oltre quarantaduemila edifici scolastici presenti nel Paese. La collaborazione con Bei e l'attenzione che l'Istituto riserva al nostro lavoro ci induce a fare ancora di più, ancora meglio" - dichiara Laura Galimberti, coordinatrice della Struttura di Missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri per la Riqualificazione dell'Edilizia Scolastica.
1.Scuole nuove
Continua l’opera di rinnovamento delle scuole italiane, dal Piemonte alla Calabria, dal Friuli Venezia Giulia alla Sicilia. Il lavoro di Comuni e Province è quotidiano: a testimoniarlo la rubrica di #Italiasicura Scuole “Il Cantiere del giorno”. Sono 454 i comuni che, grazie al Decreto Legge 66/2014,hanno potuto attuare interventi che rientrano nel progetto #scuolenuove, finalizzato a nuove edificazioni di Istituti scolastici o alla ristrutturazione completa di quelli esistenti. Questo grazie allo sblocco del patto di stabilità con un importo medio, per ciascun cantiere, di 500mila euro. Lo sblocco del patto per il 2014 ha permesso la disponibilità di 122 milioni e di altrettanti nel 2015. Nella legge di Stabilità aveva previsto - per le Provincie e per le Città metropolitane - 50 milioni di sblocco patto nel 2015 e altrettanti 50 milioni per il 2016.
Alcuni edifici scolastici già rinnovati e resi sicuri sono: la sede del liceo artistico e musicale di Lucca, le scuole costruite dopo i sismi dell’Emilia a Camposanto (Modena) e dell’Abruzzo ad Avezzano (L’Aquila) e Picciano (Pescara), edifici innovativi come quelli di Arcole (Verona), Asolo (Treviso) e Calcinaia (Pisa), la scuola “green” di Polcenigo (Pordenone), la ristrutturazione dell’isituto a Trinità di Cuneo, quello di Macerata Feltria a Pesaro Urbino e quello di Melissa a Crotone.
2.Scuole innovative
Quasi un anno fa si è dato il via al concorso di idee internazionale per la progettazione e la realizzazione di 51 #ScuoleInnovative sia dal punto di vista architettonico che impiantistico e tecnologico grazie allo stanziamento di 350 milioni di euro, previsto dalla legge ‘Buona Scuola’. Al concorso potevano partecipare proposte di ingegneri, architetti, singoli o associati, le società di ingegneria e le società professionali.
Queste scuole “green” saranno dotate e caratterizzate dall’inserimento di nuovi ambienti di apprendimento digitali. L’osservatorio per l’edilizia scolastica, istituito presso il Miur, coordinerà strategie e risorse per questi interventi e promuoverà la cultura della sicurezza. È inoltre previsto un’ulteriore investimento di 200 milioni di euro per i mutui agevolati per la costruzione e la ristrutturazione delle scuole.
Tramite il recupero di risorse precedentemente non spese sono stati stanziati 40 milioni per finanziare circa 6.000 indagini diagnostiche sui controsoffitti degli istituti, per rendere più sicuri gli edifici.
Il 5 giugno 2017, presso la Sala della Comunicazione del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca,a Roma si è tenuta la seduta pubblica per comunicare il prosieguo dei lavori della Commissione giudicatrice, costituita dall’ Ing. Marco Bartoloni, per il Consiglio nazionale dell’ordine degli ingegneri; dall’Arch. Laura Galimberti, per la Struttura di missione per il coordinamento e impulso nell’attuazione di interventi di riqualificazione dell’edilizia scolastica; dall’Arch. Benedetta Tagliabue, come rappresentante del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca; dalla professoressa Maura Striano, docente di pedagogia generale e sociale presso l’Università degli studi di Napoli “Federico II” e dall’Arch. Werner Tscholl, per il Consiglio nazionale dell’ordine degli architetti.
La Commissione individuerà per ciascuna area di intervento (sono 51 in tutto) le prime tre proposte vincitrici che saranno premiate rispettivamente con 25.000, 10.000 e 5.000 euro. I progettisti potevano concorrere per una sola area. I progetti arrivati sono stati 1.238. La progettazione finale sarà curata dagli Enti locali e potrà essere affidata anche agli stessi progettisti individuati dal concorso di idee nel rispetto della normativa vigente.
3.Scuole sicure
Per quanto riguarda il capitolo scuole sicure sono previste manovre di messa in sicurezza e messa a norma degli edifici scolastici. Con la delibera Cipe del 30 giugno 2014 sono stati stanziati 400 milioni di euro per 1.636 interventi di cui 1.533 già aggiudicati. Con il Decreto del ‘Fare’, 150 milioni, sono stati finanziati 692 interventi dei quali 418 conclusi (60,4%), 227 avviati (32,8%) e 47 non avviati (6,8%) o non aggiudicati. Altri 381 interventi delle graduatorie del Dl del ‘Fare’, saranno finanziati con i ribassi d’asta che serviranno anche per 845 interventi per il conseguimento del certificato di agibilità e per il completamento della messa norma previsti dal Miur. In questo quadro sono compresi gli interventi sia di adeguamento sismico, sia di riqualificazione e messa in sicurezza, sia di sicurezza degli elementi non strutturali. Rientreranno anche gli interventi inseriti nelle programmazioni regionali finanziati ex art. 10 DL 104/2013 (Decreto mutui).