Liberare gli edifici scolastici dall'amianto: al via il progetto "ASBESTO 2.0"

Tre le città pilota per il progetto ASBESTO 2.0. Il MATTM e Palazzo Chigi si uniscono in un accordo per liberare le scuole dal materiale che, ormai da anni, crea numerosi problemi di salute a studenti e docenti.
Nasce, da un accordo tra la Struttura di Missione per l’Edilizia Scolastica della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il MATTM (Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare), il progetto “Asbesto 2.0”, che prevede la mappatura di tutti gli edifici scolastici in cui è ancora presente l’amianto. Tre le città pilota; si partirà con Avellino, si continuerà con Pisa e poi Alessandria. La novità dell’accordo sta nell’utilizzo di moderne tecnologie di telerilevamento che prevedono l’utilizzo di droni dotati di telecamere ad alta risoluzione. Il progetto pilota assume una notevole importanza poiché inaugura una nuova metodologia per le mappature nazionali e regionali che potrà essere progressivamente estesa su tutto il territorio fornendo, per la prima volta, un quadro omogeneo e scientifico dei fenomeni a livello nazionale. Il progetto sarà condotto da Ancitel e Sogesid ma prevede la collaborazione anche del CNR che avrà un ruolo centrale nella validazione scientifica delle metodologie adottate. Inoltre, il testo elaborato per l’accordo ricorda come la Legge 93/2001 e il relativo D.M. 101/2003 già istituiscano la mappatura della presenza di amianto sul territorio nazionale attraverso il così detto “Piano Nazionale Amianto”. La realizzazione di tale mappatura sarà invece a cura del MATTM, che obbligherà le Regioni a trasmettere al Ministero i dati relativi alla presenza di amianto entro il 30 giugno di ogni anno, dati che ancora oggi giungono incompleti e non omogenei. Dopo la raccolta delle informazioni si avvierà una seconda fase ovvero la progettazione della rimozione e dello smaltimento dell’amianto per cui il Ministero dell’ambiente ha già indetto un bando: “Bando per la progettazione preliminare definitiva di interventi di bonifica” per intervenire su edifici pubblici contaminati dall’amianto, con particolare attenzione agli edifici scolastici e alle strutture circostanti. Il termine per la presentazione delle domande, previsto inizialmente per il 30 marzo, è stato prorogato al 30 aprile 2017. Molte le reazioni all’avvio definitivo del progetto Asbesto 2.0. Laura Galimberti, coordinatrice della Struttura di Missione di Palazzo Chigi, ha dichiarato: "Con il lavoro che avviamo con il Ministero dell'Ambiente affrontiamo in modo sistematico un problema complesso, avviando per la prima volta una mappatura scientifica su scala nazionale, essenziale per delineare azioni efficaci nella bonifica dell'amianto nelle scuole. Contiamo che tutti questi risultati possano anche alimentare l’Anagrafe dell’edilizia scolastica, strumento essenziale per un’efficace programmazione”. La direttrice di Salvaguardia del territorio e delle acque del Ministero dell’ambiente, Gaia Checcucci, ha invece commentato: "Vogliamo garantire una tempestiva ed efficace gestione pubblica degli interventi di bonifica e riqualificazione degli edifici scolastici in cui si rilevi materiale contenente amianto: conoscere dopo una reale mappatura che ci dia la fotografia non sbiadita della presenza o meno dell’amianto, progettare in modo puntuale, intervenire efficacemente per rimuovere e allontanare il pericolo a cominciare dai luoghi più sensibili come le scuole. Il Ministero dell’Ambiente ha investito e continuerà a farlo perché vi siano le condizioni di utilizzare al meglio la concorrenza di fondi statali e regionali sotto la regia unica della Presidenza del Consiglio per una risposta forte e mirata al problema amianto” Secondo una prima analisi svolta in tutto il territorio nazionale, le scuole con la presenza di amianto sono 2.400 con conseguenti 350.000 studenti e 50.000 docenti esposti al pericolo. I dati, che arrivano dall’Osservatorio Nazionale Amianto, si associano a quelli resi noti dal Ministero della Salute che rendono noti i 3000 casi all’anno di malattie legate a questo materiale. Di queste, 1.300 sono spesso dei tumori mortali. Secondo il Ministero dell’Ambiente ad oggi, le scuole esposte sarebbero 53.000 ma l’elenco è ancora incompleto, soprattutto per molte regioni. Per l’Ispra, l’istituto di ricerca del Ministero dell’Ambiente, sono oltre 380 i siti maggiormente a rischio esposti ad amianto friabile, e per bonificarli servirebbero tra i 40 e i 50 milioni di euro e tre anni di lavori.
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